Paolo Iovino (nella foto sotto) è uno studente di Economia e Management, ha 20 anni e viene da Palermo, dall’altra parte della nostra Penisola!
Ha scelto di studiare nella nostra città due anni fa, trasferendosi in una delle nostre stanze (in via San Giovanni, accanto a piazza Santa Maria Maggiore) per frequentare al meglio le lezioni.
Appassionato di nuoto e politica, si è immerso fin da subito nella vita universitaria trentina, cogliendo l’opportunità dell’associazionismo (offre consulenza, marketing, organizzazione di eventi ed altri servizi simili ad aziende che si affidano a giovani studenti) e cercando di apprendere il massimo da questa vera e propria avventura.

Paolo Iovino: da Palermo a Trento per studiare Economia

Il problema Covid, tuttavia, lo ha spinto ad un rientro (quasi) forzato verso casa: la didattica a distanza del prossimo semestre infatti non stimola ad una permanenza in Trentino, complici anche le spese degli affitti e gli svariati costi della vita in città.
Paolo comunque non si è perso d’animo e spera di poter attraversare nuovamente quel ponte che, dalla lontana Sicilia, lo ha portato nell’estremo nord dell’Italia.

Paolo si è gentilmente concesso ad una nostra intervista!
Ecco cosa ci ha raccontato

Paolo, una prima domanda molto semplice: perchè hai scelto l’Università di Trento?

Volevo un cambio di vita radicale e soprattutto conoscevo la qualità dell’insegnamento in questa città. Certo, passare dalla Sicilia al Trentino è stata un’esperienza importante, ma ho avuto sempre il pieno sostegno dei miei genitori e questo mi ha aiutato molto.

Quindi ti ritieni soddisfatto della tua scelta? Ti piace la nostra città?

Si, mi sono sempre trovato bene. Anche nella mia stanza, in via San Giovanni, perchè ero a neanche 5 minuti a piedi dalla facoltà e contemporaneamente in pieno centro. Potevo uscire e vivere al meglio la città, anche se Trento non è molto grande ed anzi, è proprio “raccolta” nel centro storico. Spostarsi comunque è sempre stato abbastanza semplice, a differenza di altre città più dispersive, come Milano, a Trento è sempre stato facile incontrarsi con gli amici o muoversi insieme a loro. Movida? Quella effettivamente manca: diciamo che, pur essendoci tanti studenti universitari e parecchi eventi, manca un qualcosa per i giovani i quali, molto spesso, devono cercarsi da soli cosa fare. Comunque mi sono ambientato subito molto bene, credo di essere stato molto fortunato.

La qualità dell’insegnamento dunque è al top, per chi volesse trasferirsi a studiare a Trento?

Credo di sì, non ho la possibilità di fare paragoni ma stando alle classifiche nazionali direi che la qualità non è in discussione. Ho sempre trovato professori molto disponibili e anche la segreteria, nel momento in cui hai qualche problema, si adopera per risolvertelo il prima possibile. Non mi sono mai sentito abbandonato in questi due anni, l’organizzazione è senza dubbio ottima!

Ora però la situazione è cambiata, soprattutto a causa dell’emergenza sanitaria in corso…

In questi ultimi mesi non sono stato a Trento, sono riuscito a rientrare a casa poco prima che chiudessero tutto. A dir la verità, quando sono sceso non mi aspettavo di dover restare così tanto tempo a Palermo. Tuttavia, credo che ci resterò anche nei prossimi mesi.

A “causa” delle lezioni online, giusto?

Esattamente. Il terzo anno, almeno per i primi mesi, si svolgerà esclusivamente online. Non aveva senso restare a Trento e sostenere dei costi in questo momento, quindi ho preferito tornare a casa. Con la speranza ovviamente di poter ricominciare quanto prima le lezioni in presenza.

Immagino che “frequentare” i corsi online non sia esattamente come andare fisicamente all’Università…

Ci sono molti svantaggi nel seguire le lezioni da computer, come ad esempio nelle materie in cui il professore utilizza esempi pratici, grafici o dimostrazioni di vario tipo. Con materie più discorsive può essere più semplice, anche se la presenza in aula è tutta un’altra cosa. Va detto però che i professori hanno cercato di aiutarci in tutti i modi, rispondendo rapidamente alle mail e organizzando ricevimenti online, ma ovviamente non è la stessa cosa. Inoltre, per noi fuorisede l’interruzione di questo percorso rappresenta uno stop anche all’esperienza di crescita personale: sostanzialmente, torniamo alla nostra vita di prima.

Mi sembra di capire che, comunque, l’intenzione è quella di tornare a Trento il primo possibile

Assolutamente si. Nel momento in cui riprenderanno le lezioni coglierò l’opportunità e mi ritrasferirò in Trentino.

Ultima domanda, un po’ più “tecnica”: quanto credi che abbia impattato questa situazione su agenzie immobiliari, attività di ristorazione e simili?

Tantissimo, soprattutto perchè Trento è una città costruita su misura di Università. Il mercato immobiliare risentirà parecchio di questa emergenza, ma anche i bar, i ristoranti e tutte le altre attività che, grazie al numero molto alto di giovani presenti in città, prima lavoravano con un’altra intensità. L’Università ha sicuramente arricchito Trento sotto molti punti di vista, ma confrontandomi anche con alcuni amministratori locali ho capito che il momento difficile è ancora in corso e credo continuerà per un po’ di tempo ancora.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here