La scelta del tipo di alloggio può spesso far sorgere dei dubbi e domande negli studenti fuorisede: oggi sul blog di Casteller cinque studenti universitari ci racconteranno la loro esperienza in un appartamento condiviso in una interessante intervista. 


Alessandro, studente in Management

Mi chiamo Alessandro e sono al secondo anno della Laurea Magistrale in Management. Dopo aver svolto la triennale vicino a casa, ho deciso di andare a studiare in un’altra città per fare un salto nel mio percorso di studi e per continuare a maturare attraverso una nuova esperienza.

Alessandro studente fuoriesede
Alessandro

Alessandro, raccontami la tua esperienza in appartamento in affitto.

La mia esperienza è stata molto particolare in quanto ho vissuto i primi 3 mesi da solo in un appartamento per 2 persone nella zona sud ovest di Trento, mentre solo nei successivi 6 mesi l’ho condiviso. La casa perciò l’ho scelta autonomamente e successivamente si è inserita un’altra persona. La peculiarità, quindi, è che sono riuscito a provare sia l’esperienza di vivere da solo, sia l’esperienza di dividere l’appartamento.

Quali sono, gli aspetti positivi e negativi di vivere in un appartamento in condivisione?

Vivere insieme ad altre persone sicuramente permette di condividere il tempo in compagnia e compensare a vicenda gli aspetti in cui si è carenti. Ma l’aspetto più importante del condividere un appartamento a mio parere arriva dal fatto che ti trovi ad affrontare problemi e differenti abitudini rispetto a quanto si sia abituati. Il valore di ciò non lo si comprende fino a quando non si vive con altre persone in quanto la vita familiare è completamente diversa. Si impara ad essere diplomatici, ad essere più tolleranti e si sviluppa la capacità di stare attenti a ciò ed a come lo si fa. Gli aspetti negativi, personalmente, sono stati sicuramente legati alle proprie libertà ed alle proprie abitudini. Vivere con altre persone comporta sicuramente modificare le proprie abitudini o routine quotidiane.

Hai un consiglio per i futuri studenti fuorisede in cerca di un appartamento da condividere?

Il consiglio che mi sento di dare a studenti in cerca di un appartamento è quello di cercare di comprendere anche i futuri coinquilini con cui si andrà a condividere l’appartamento. Il motivo è semplice: avere la possibilità di instaurare rapporti anche durevoli è una delle componenti dell’avventura che si porterà avanti nella vita lo studente fuori sede.


Chiara studente fuoriesede
Chiara

Chiara, studentessa in Economia e Management

Sono Chiara, una studentessa di Economia e Management presso l’Università di Trento, dove ho appena terminato il secondo anno di corso. Partirò tra poco per un’esperienza Erasmus a Ginevra, dunque in questi giorni sto organizzando il trasloco dal mio appartamento a Trento.

Ciao Chiara, com’è stata la tua esperienza in appartamento in affitto?

Ho da poco concluso il mio secondo anno nel mio attuale appartamento, che si trova poco lontano da Piazza Fiera. Ho vissuto in una stanza doppia, condividendo l’appartamento con un totale di 4 coinquilini, che per puro caso sono tutti studenti di ingegneria; ho trovato questa sistemazione rispondendo ad un annuncio su Facebook, appena prima dell’inizio del mio primo anno di università.

Vivere in appartamento condiviso. Quali sono gli aspetti positivi e negativi?

Devo dire che condividere l’appartamento con dei coinquilini è stata per me un’esperienza tutto sommato positiva! Si è indipendenti, si vivono la libertà e le responsabilità della vita adulta, il tutto insieme ad altri coetanei. Certo, può capitare di non essere sempre fortunati e trovare il coinquilino/a ancora un po’ “bambino/a” che non concepisce come i piatti, abbandonati nel lavandino, dopo due giorni non si lavino da soli, ma anche questo può essere istruttivo: convivere con altri studenti è sicuramente un’opportunità per conoscere persone nuove, ma mi ha anche insegnato l’importanza di saper scendere a compromessi.

Cosa consigli ai futuri studenti fuorisede in cerca di un appartamento da condividere?

Consiglio ai futuri fuorisede di stare molto attenti nella ricerca di un alloggio, per evitare brutte sorprese, così come consiglio a pieno la vita in un appartamento condiviso: mi ha permesso di stringere amicizie importanti e di diventare più indipendente nella vita di tutti i giorni.


Massimo studente fuorisede
Massimo

Massimo, studente in Economia e Management

Sono Massimo, sono uno studente, ho appena concluso il primo anno di università  e sono molto soddisfatto di tutte le mie decisioni, sia per quanto riguarda l’appartamento sia per la scelta della facoltà.

Benvenuto Massimo, raccontami la tua esperienza in appartamento in affitto.

Ormai è da più di un anno che vivo in una stanza singola a Trento sud e devo dire dire di essere stato molto fortunato. Ho iniziato la ricerca della mia futura abitazione circa 2 mesi prima di iniziare la mia esperienza universitaria. Ho deciso di affidarmi a un’agenzia e dopo aver visto numerose caso ho optato per questa visto era quella in cui mi rispecchiava di più, era quella che pensavo di riuscire a chiamare casa, infatti così è stato. Abitare leggermente fuori dal centro mi permette di fare movimento ogni giorno e di arrivare più fresco e sveglio alle lezioni.

Quali sono, a tuo parere, gli aspetti positivi e negativi di vivere in un appartamento in condivisione? 

Vivere insieme ad altre persone all’inizio può sembrare difficile, specialmente se non si è abituati. I primi tempi sono un po’ duri infatti: il dover abituarsi ai ritmi degli altri, lo scendere a compromessi per evitare litigi e il dover dividersi i compiti per una serena co-abitazione sono tutte cose che difficilmente vengono spontanee ma lo diventano man mano che si va avanti col tempo. Io al momento divido il mio appartamento con altre tre persone, tutte molte diverse tra loro sia per quanto riguarda la provenienza e l’età. Questo ha portato, sopratutto all’inizio a qualche battibecco, essendo che la maggior parte di noi non era abituata a vivere insieme a sconosciuti. Ricordo ancora quella volta che la mia coinquilina pugliese, appena trasferita e che sentiva molto la lontananza da casa (per questa ragione nei primi giorni era un p’ emotiva), venne da me dicendomi: <<Guarda tu non lo sai ma io e te in questi giorni abbiamo litigato pesantemente e per questa ragioni ho evitato di parlarti, tranquillo però ora è tutto sistemato>>. Io tuttora non so quale fosse il motivo della lite, convivere vuol dire anche questo accettare le stranezze degli altri sperando che anche loro accettino le tue.

Cosa consigli ai futuri studenti fuorisede?

L’unico consiglio che posso dare è questo: cercate di visitare più case possibili, così da farvi un’idea delle varie possibilità che avete. Tra tutte quelle che avete visto scegliete poi la casa che soddisfa tutte, o buona parte, delle vostre necessità, Se non ne trovate nessuna che vi convince continuate a cercare! Non accontentatevi perché altrimenti non sarete mai felici di chiamare quel luogo casa.


Monica studentessa fuorisede
Monica

Monica, studentessa in Amministrazione Aziendale e Diritto

Sono Monica, una studentessa di Amministrazione Aziendale e Diritto alla facoltà di Economia e Management di Trento, dove sto cominciando il terzo anno. Ho scelto Trento, oltre per l’ottimo livello universitario, perchè la trovo una città a misura di studente che offre numerose opportunità di crescita e servizi ottimi.

Ciao Monica, com’è stata la tua esperienza in appartamento in affitto?

La mia esperienza è un po’ particolare, ma per alcuni versi comune con altri studenti. Il primo anno qui a Trento ero molto disorientata e un po’ spaventata: per la prima volta fuori di casa, in una città nuova e nella quale non conoscevo nessuno.
Ho optato quindi per una camera doppia in una struttura studentesca che mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con numerose persone con la quale sono in contatto tutt’ora. Il secondo anno di università volevo provare un’esperienza diversa quindi ho selezionato 3 amiche, con la quale andavo più d’accordo nello studentato, e abbiamo cercato insieme un appartamento nella zona centrale e tutt’oggi vivo lì con loro. Devo ammettere che non avrei potuto fare una scelta più adatta a me!

Quali sono, a tuo parere, gli aspetti positivi e negativi di vivere in un appartamento in condivisione?

Vivere con delle coinquiline è uno degli aspetti più belli dell’esperienza universitaria. Ovviamente questa affermazione dipende dal rapporto che hai con loro, ma nel mio caso è più che fondata. Loro sono il mio punto d’appoggio quando torno a casa da una giornata stancante di lezione o quando un esame non va come previsto. Anche il semplice fatto di guardare una serie tv insieme la sera, di ripassare insieme prima di un esame in comune, di uscire a fare aperitivo o di cucinare tutte insieme sono esperienze che ti legano e ti aiutano a entrare in sintonia. Gli aspetti negativi, nel mio caso sono quindi marginali e legati in particolare allo spirito di adattamento di una persona.

Cosa consigli ai futuri studenti fuorisede in cerca di un appartamento da condividere?

Come si è trapelato anche in parte dalle risposte precedenti i miei consigli sulla condivisione di un appartamento sono molteplici. In primis il mio consiglio è quello di cercar di trascorrere del tempo con i tuoi coinquilini, conoscere queste persone che, durante la settimana, in qualche modo sostituiscono la tua famiglia e i tuoi amici abituali.
La cosa importante è darsi delle regole fisse sin dall’inizio della convivenza quando non avete ancora tanta confidenza in merito, ad esempio, ad orari, alle pulizie della casa e in base alle mansioni di ognuna. Se poi hai degli amici già a Trento io consiglierei di non sceglierli come coinquilini perché l’eccessiva confidenza tra voi potrebbe rovinare la vostra convivenza e in alcuni casi anche l’amicizia.


Le esperienze da fuorisede sono innumerevoli è un’avventura che può cambiare completamente il modo di vedere le cose. Spetta solo a voi decidere se accettare o meno la sfida, i rischi ci sono è vero e non sono pochi ma vi assicuro, come credo avrete capito da questi ragazzi, il gioco vale decisamente la candela.

 

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Ciao sono Giovanna, ho 24 anni, e sono una studentessa al secondo anno di Management presso l'Università degli Studi di Trento. Spinta dalla curiosità e dalla voglia di mettermi in gioco nel 2016 ho deciso di far parte di JETN. Ho iniziato come Associata, poi Responsabile dell’Area Commerciale ed oggi sono il Tesoriere. Questa esperienza mi sta permettendo di sperimentare concretamente quello che fino a qualche anno fa avevo solo letto sui libri di testo. Spinta dal significato di questo aforisma “Non nobis solum nati sumus" vorrei condividere con voi le mie scelte così da fornire delle linee guida a chi si imbatte per la prima volta nelle mie stesse situazioni.

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