Giulia Bronzi, nata ad Appignano in provincia di Macerata, è riuscita a rientrare a casa poco prima del lockdown, lo scorso marzo. Da due anni studiava a Trento, alla facoltà di Giurisprudenza, vivendo la sua vita da fuorisede con tranquillità.

Quando l’emergenza sanitaria legata al virus Covid-19 è esplosa non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo, Giulia proprio non se lo aspettava: rientrata nel marchigiano, pensava di restarci solo qualche settimana, tempo che la situazione si sistemasse.
Così invece non è stato e ad oggi, con il nuovo anno accademico ormai alle porte e la didattica a distanza come unico strumento di apprendimento, Giulia prevede di tornare a Trento solo nel settembre del 2021, nel caso in cui dovesse effettivamente riuscire a fare l’esperienza dell’Erasmus nel corso dei prossimi mesi.

Con la speranza che le lezioni da computer vengano sospese quanto prima, dato che, a detta di molti studenti, rappresentano proprio il contrario di un apprendimento completo ed esaustivo.

Da Appignano a Trento: ecco Giulia, studentessa al terzo anno di Giurisprudenza

Giulia, 21 anni, ha risposto ad alcune nostre domande sulla sua esperienza da fuorisede nella nostra città!

Giulia, per quale motivo hai deciso di venire a studiare a Trento?

Nonostante a Macerata ci sia una delle migliori università italiane di Giurisprudenza, solo a Trento mi veniva offerta la possibilità di seguire un corso più internazionale e di “ampie vedute”. Poi Trento è ancora al top nelle classifiche Censis (QUI IL NOSTRO ARTICOLO), motivo in più per vivere un’esperienza da fuorisede in questa città.

Come ti sei trovata?

Molto bene, mi sono resa conto che l’Ateneo è più efficiente rispetto ad altri ed anche il livello di difficoltà è parecchio alto. Ovviamente non ho possibilità di fare paragoni con altre città universitarie, ma se da una parte consiglierei l’Università di Trento dall’altra va detto che, purtroppo, non c’è molta offerta in termini di divertimento per i giovani. Io ho il mio gruppo di amici e passiamo il tempo insieme, tuttavia credo che per chi lavori in questa città la situazione sia decisamente più complessa, avendo forse pochi conoscenti.

Situazione che ora si è accentuata maggiormente per via dell’emergenza sanitaria…

Fortunatamente sono riuscita a rientrare ad Appignano appena in tempo, anche se credevo che sarei rimasta solo per una o due settimane. Speravo di poter rientrare a Trento in poco tempo, anche perchè nel frattempo in tanti abbiamo continuato a pagare l’affitto delle nostre stanze e, per rassicurarci, il Rettore Paolo Collini ci ha mandato numerose mail; ci era stato detto che saremo ripartiti in presenza, anche se così poi non è stato. Da questo punto di vista l’Università non si è comportata molto bene…

In che senso? Spiegaci meglio

Tante persone hanno lasciato attivo il proprio contratto di affitto, senza sospenderlo proprio perchè eravamo stati illusi che si potesse tornare all’Università in breve tempo. Dopo i primi messaggi del Rettore Collini però, quest’ultimo ci ha informati solo a luglio sul fatto che le lezioni si sarebbero tenute a distanza, ad esclusione degli studenti del primo anno. Personalmente avrei disdetto prima il contratto di affitto, so di tanti ragazzi che non sono ancora riusciti a completare la pratica e solo in alcuni casi, come fortunatamente il mio, qualcuno è subentrato nella stanza per consentirmi di interrompere il mio impegno economico.
Perchè si tratta soprattutto di questo, in fin dei conti.

Inoltre credo che la didattica a distanza sia ben lontana da un apprendimento “normale”, giusto?

Esattamente. Anche il solo fatto di spostarsi da casa per andare all’Università è parte integrante dell’apprendimento. Questo tipo di didattica non ha nulla di positivo, non è paragonabile allo stare in classe, il nostro stesso cervello non è pronto ad una simile dinamica. Si perde tutto ciò che caratterizzava una lezione prima del Covid.

Mi pare di capire comunque che ci sia grande voglia di tornare a Trento…

Certo, ma fino a quando non cominceranno nuovamente le lezioni in presenza non ho proprio intenzione di tornare. Lo avrei fatto subito, ma non a queste condizioni. Vorrei vivere la mia vita da fuorisede come deve essere vissuta, con lezioni in Università e senza didattica online.

Ultima domanda: credi che il Covid abbia impattato in modi diversi su attività di ristorazione, abbigliamento o agenzie immobiliari?

Per i primi due casi, ma anche per parrucchieri, estetisti e simili, l’impatto è stato senza dubbio molto importante. In merito alle agenzie immobiliari invece credo che i danni siano stati più contenuti: i ragazzi del primo anno potranno comunque sostenere le lezioni in aula, dunque ci sarà ricambio all’interno delle stanze e questo potrà sicuramente aiutare le agenzie.

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